Misha wants to go to Monte Forato, a mountain of the Apuan Alps, in the Province of Lucca. She has to find the second part of the magical bike there – the weels.
She has to use the pieces of cork raft.
What can she do?

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I reached the coast of Versilia and now I want to go to Monte Forato to find the second part of the magical bike: the wheels. To climb on the top of Monte Forato I will use the chain of the bike as a rope and I’ll put it on top of the pieces of cork saved from the wreck of my raft, so that they get caught between the rocks; in this way I can have a support and can climb without fear. The arch of Monte Forato is so great that I have to turn my chain into a swing, to see better all around and look for the wheels. So I begin to explore with my eyes, but …I don’t see wheels around. At a certain point, down there, under the arch of the rock, I see a small dirty pond, and I decide to go and clean it up. I get off the swing, I demolish it and I use the pieces of cork and the chain to build a fishing rod able to collect the dirt. But…the hook gets caught in something heavy. I pull with all my forces the fishing rod and, to my great joy, I realize that at the hook I took the wheels of the magical bike. I think: “Why the wheels are here? Bah… mystery!” I scream with joy: “Hurrah! Now I have two pieces of the magical bike! I’ll run immediately to tell my adventures to the children in the schools in Tonfano and Strettoia.”

Ho raggiunto le coste della Versilia e adesso voglio andare sul Monte Forato per trovare la seconda parte della bici magica: le ruote. Per arrampicarmi sulla cima del Monte Forato userò la catena della bici come corda e sulla cima metterò i pezzi di sughero che sono riuscita a salvare dal naufragio della mia zattera perché si impiglino fra le rocce, così che abbia un sostegno e possa salire senza paura. L’arco del Monte Forato è così grande che per vedere meglio tutto intorno, alla ricerca delle ruote, devo trasformare la mia catena in un’altalena. Comincio così ad esplorare con lo sguardo, ma delle ruote nemmeno l’ombra. Ad un certo punto proprio in basso, sotto l’arco di roccia, vedo un piccolo laghetto tutto sporco, e decido di andarlo a pulire. Scendo dall’altalena, la smonto e con i pezzi di sughero e la catena costruisco una canna da pesca raccogli - sporco. Però, ad un certo punto l’amo si impiglia in qualcosa di pesante. Tiro con tutte le forze la canna e, con mia grande gioia mi accorgo che all’amo ho preso le ruote della bici magica. Penso: “Come mai le ruote saranno finite qui? Bah mistero!” Urlo di gioia: “Evviva! Ora ho due pezzi della bici magica! Devo subito correre a raccontare le mie avventure ai bambini di Tonfano e Strettoia.”

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